La relazione del Professor Cantor TARPERI affronta il complesso tema della trasferibilità nell'allenamento di atleti di alta qualificazione, analizzando diverse sfaccettature di questo concetto.
Trasferibilità (Transfer)
Il Professor Tarperi introduce il concetto di trasferibilità (transfer) declinandolo in cinque sotto aree principali.
1) Traslazionalità (Laboratorio → Campo): Riguarda la possibilità di trasferire concretamente informazioni, conoscenze e metodi efficaci dal laboratorio al campo di allenamento. Viene sottolineata la necessità di consolidare il binomio laboratorio-campo, poiché il laboratorio necessita del feedback del campo per orientare la ricerca, mentre gli allenatori hanno bisogno di informazioni comprensibili e utilizzabili per migliorare la preparazione degli atleti. Un punto cruciale è capire se prevalga una fatica muscolare (periferica) o un limite metabolico (centrale) nell'atleta, cosa che il laboratorio può aiutare a discriminare attraverso test specifici. L'analisi della forza (non solo massimale, ma anche rapida e resistente) e della potenza (come nel Wingate test) nel tempo fornisce informazioni preziose sulle capacità prestativa dell'atleta. La determinazione della potenza critica (critical power) attraverso test di laboratorio può aiutare a definire zone di allenamento personalizzate. L'obiettivo finale della traslazionalità è identificare l'anello debole della catena dell'atleta, (non solo i suoi punti di forza), attraverso la conoscenza dei meccanismi metabolici e muscolari. Vengono presentati diversi approcci valutativi, sia prestativo che funzionale (metodi diretti con misurazione del lattato e indiretti basati sulla frequenza cardiaca). L'analisi cardiometabolica è presentata come uno strumento avanzato per definire le soglie metaboliche individuali e le zone di allenamento specifiche, evidenziando come la risposta metabolica a una stessa percentuale della frequenza cardiaca massima possa variare significativamente tra individui. Anche a livello muscolare, l'intensità dell'esercizio determina l'attivazione di fibre muscolari differenti con risposte metaboliche diverse.
2) Specificità (Abilità A → Abilità B nello stesso atleta): Si interroga sulla possibilità di migliorare o condizionare un'abilità specifica (A) e ottenere un miglioramento in un'altra abilità (B) nello stesso atleta, in un altro punto del corpo o in un'altra funzione. Questo concetto viene distinto dal "transfer" o "trasferibilità" vero e proprio e viene definito "aspecificità" in gergo tecnico. La legge del SAID (Specific Adaptations to Imposed Demands) afferma che il corpo si adatta in modo specifico allo stimolo a cui è sottoposto. Tuttavia, vengono presentati studi che dimostrano un "transfer controlaterale" nell'allenamento eccentrico, dove l'allenamento di un arto porta a un aumento di forza anche nell'arto non allenato. Si esplora anche la trasferibilità di funzione attraverso l'allenamento percettivo-cognitivo e la realtà virtuale, con risultati che indicano blandi miglioramenti.
3) Ereditabilità (Genitore → Figlio): Esamina la possibilità di trasferire geneticamente condizioni ottimali per la performance atletica dai genitori ai figli.
4) Adattabilità (Disciplina A → Disciplina B): Considera la capacità di un atleta allenato per una certa disciplina sportiva di diventare eccellente in un'altra disciplina con regole e caratteristiche biologiche differenti. Vengono citati esempi di atleti italiani di successo in più discipline (Alex Zanardi, Francesca Porcellato, Jannik Sinner) suggerendo che, al di là di una predisposizione, un metodo di lavoro efficace e le qualità dell'atleta giocano un ruolo cruciale.
5) Precondizionamento (Esperienze passate → Necessità attuali): Indaga sulla possibilità che il curriculum sportivo e non sportivo passato di un individuo possa trasferirsi in una funzione che risponde a necessità attuali.
In conclusione, la presentazione evidenzia la complessità del concetto di trasferibilità, sottolineando l'importanza di un approccio scientifico integrato con l'esperienza pratica del campo per ottimizzare la preparazione degli atleti di alto livello. (Chiavatti)